Da un racconto di Marchesini Esterino
Satolli,Parroco di Pietrafitta dal 1934 al 1964, un aneddoto molto paticolare, che
probabilmente nessun pietrafittese conosce riguardo a visite eccellenti nel nostro paese.
Verso la fine del 1800 il parroco di Pietrafitta era Don Lorenzo Vallani, durante il suo
mandato,per la consacrazione della Santa Cresima, veniva, come ancora oggi, il vescovo da Perugia.
Un anno venne ad impatire questo sacramento, Don Gioacchino Pecci, quest'ultimo, dopo
aver celebrato la Santa Cresima fu affetto da una forte febbre, quindi costrettoa rimanere a
Pietrafitta e dormire in canonica, ospite del parroco. La canonica a quel tempo non era
quella attuale, ma si trovava in una casa dentro le mura del castello, oggi abitazione della
signora Fiorindi Lina.
Il vescovo fu molto contento dell'ospitalità e del calore umano ricevuto a Pietrafitta.
Passarono gli anni, il vescovo divenne Papa Leone XIII. ( Il primo papa a non esercitare il potere temporale ).
Per il Giubileo del 1900, alcuni pietrafittesi, tra cui mio nonno, insieme al parroco Don Lorenzo
si recarono in in pellegrinaggio a Roma. Giunti in Vaticano, il parroco di Pietrafitta fu
riconosciuto dal Papa che con grande calore lo abbracciò ricordando quanto accaduto quel
lontano giorno a Pietrafitta.
Il Papa a dimostrazione della sua gratitudine e riconoscenza nei confronti di Don Lorenzo lo
invitò a recarsi nei magazzini Vaticani e sciegliere quello che più gli piaceva e sembrava utile
per la sua parrocchia. Il buon parroco nella sua umiltà e semplicità, intimorito da tanta
ricchezza ed abbondanza, non sapendo cosa prendere fu guidato nella scelta dai suoi
accompagnatori (molto furbi) che lo indirizzarono verso un piviale nero, forse la cosa di
minor valore tra le altre.
Questo è quanto dovevo a Pietrafitta ed alla casa che ospitò un personaggio di cosi tanta
importanza.
Pietrafitta 03/11/2010
Marchesini Esterino