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CENTO ANNI DI STORIA
Adagiata sul colle a mezzogiorno
sta Pietrafitta tutta pensierosa
pensando al tempo che non torna più.
Quando nella valle verdeggiante
c' eran le case con i contadini
c' eran le vacche, c' eran i vitelli
con i maiali, le pecore e il pollaio
e sotto terra c' era la lignite.
Nel '15 scoppiò la grande guerra
si cominciò a scavare la lignite,
serviva per i treni e gli ospedali
e per il riscaldamento in generale.
Partirono i soldati per la guerra
dal Piave a Trento, Udine e Trieste.
Si combatteva in mezzo alle montagne
fra il fango, il gelo, la neve e il solleone,
sotto le cannonate dei Tedeschi .
Per ben quattro anni continuò la guerra,
seicentomila morti ci è costata,
venti di loro eran di Pietrafitta.
Tornò la pace,
tornarono i soldati,
molti di loro erano feriti
e tutti quanti stanchi e affaticati.
La guerra era finita,
iI carbone era tornato in abbondanza
e doveva esser chiusa la miniera.
Ma da Firenze giunse una speranza
la banca Conti Comprò la miniera
per costruire una grande centrale
alimentata sol con la lignite.
Fu fatta anche una fabbrica di concime
e una di mattonelle di lignite
che si chiamavano i Conglomerati.
Ma questo durò poco,
fallì la banca Conti
si chiuse la centrale e la miniera,
per Pietrafitta fu di sicuro
una grande sconfitta.
Senza lavoro per procurarsi il pane
partirono gli operai da Pietrafitta,
giù sotto Roma in mezzo alla palude
assieme alle zanzare,
con la febbre si costruirono
le strade ed i canali
e tante case per i contadini.
In mezzo al fango sorse una provincia
che si chiamò Littoria
e per la prima volta nella storia,
le terre furon date ai contadini.
Scoppiò la guerra in Africa orientale,
partirono i soldati per la guerra,
molti di loro non sono più tornati.
Poi venne il peggio, la seconda guerra.
Si tornò a scavare la lignite
si combattè dall' Africa alla Grecia
dalla Russia alla Francia e Tunisia.
Per ben cinque anni continuò la guerra.
Fummo sconfitti e si firmò la pace.
Tornarono i soldati a Pietrafitta,
doveva esser chiusa la miniera,
ma si costruì una grande fornace ed una vetrerìa.
Si cominciò a parlare di una centrale,
la centrale fu fatta
ma in trent' anni
distrusse quasi tutta la pianura,
dalla fornace alla vetrerìa,
tutte le case, la strada ed i ricordi.
Dove c'erano le case ora c'è il lago
e Pietrafitta è tutta trasformata,
una grande centrale è stata fatta
non più a legnite ma solo a metano.
Ora vi parlerò di un gran paesano
che si chiama Luigi di Boldrino
in mezzo alla miniera ha lavorato
e tanti fossili ha recuperato.
Senza di Lui nessuno avrebbe fatto
tanto lavoro senza alcun compenso.
Ora a Pietrafitta un gran museo è stato fatto
e molto presto sarà inaugurato.
Ed io voglio e spero che sarà chiamato
col nome di Luigi di Boldrino,
poiché Gigino ha lavorato sodo
senza compenso per tanto lavoro.
E tutta Pietrafitta dovrà parlar di Lui
con tanto orgoglio per tutto quello
che ha fatto a Pietrafitta.
Un amico di Gigino e di Pietrafitta
Marchesini Esterino
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